4 marzo 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

Borgolon, critiche ad Aquafil Chiusura certa.

Tancredi: solidarietà agli operai.

Inizia la trattativa per la chiusura della Borgolon di Novara, società del gruppo Aquafil del presidente di Confindustria Trento Giulio Bonazzi. Non ci sono speranze di un passo indietro rispetto alla dismissione del sito, come spiega la sindacalista Uiltec di Novara, Marialuisa Mauceri. Forti le proteste dai sindacati trentini. Alan Tancredi, della Uiltec trentina, esprime «solidarietà alle maestranze» e «disappunto per la delocalizzazione delle attività di Borgolon». Franco Ianeselli, segretario generale della Cgil trentina, è diretto: «Se uno è presidente di Confindustria deve passare per un confronto trasparente, la sua modalità non può essere quella del blitz».

L’incontro fra azienda e sindacati ieri è durato gran parte del pomeriggio. «Stiamo vedendo se si riesce ad attivare qualche riqualificazione dei 42 addetti nelle aziende vicine — afferma Mauceri —, poi c’è la possibilità per qualche lavoratore di spostarsi ad Arco, ma si parla di una o due persone». Tra l’altro risulta che le loro assunzioni si realizzerebbero lasciando a casa lavoratori interinali. Lo sciopero alla Borgolon ieri è stato sospeso, per iniziare la trattativa: due o tre persone raggiungeranno i termini pensionistici, per le altre inizierà la trattativa sugli incentivi. «Nel nostro territorio è uno sfacelo — racconta la sindacalista —. Proprio mentre andavamo alla Borgolon abbiamo incontrato la manifestazione contro la chiusura del Carrefour di Borgomanero, altri 57 che saranno licenziati». Quanto alla delocalizzazione delle attività di Novara in Slovenia, l’azienda non ha confermato, ma già nel 2013 dalla Borgolon è stato spostato proprio in Slovenia il reparto «testurizzo», passaggio che aveva già dimezzato la forza lavoro.

Ieri a Novara c’era una delegazione Rsu dei sindacati trentini. Tancredi ricorda che «Borgolon ha già avuto una forte riduzione nel 2013 (da 80 a 42) e non dimentichiamo che Aquaspace di Rovereto ha avuto un taglio di circa 60 dipendenti. Critichiamo inoltre la mancata pronta comunicazione ai colleghi di Novara. La notizia l’abbiamo ricevuta durante la riunione con Aquafil del 28 febbraio e siamo convinti che aver subito comunicato ai colleghi di Novara la tragica notizia sia stato un atto dovuto, anche perché non si poteva farli attendere fino al 10 marzo (data di un incontro con le Rsu già programmato, ndr). I lavoratori meritano rispetto. Da parte nostra chiediamo l’impegno di Aquafil a trovare soluzioni diverse per Borgolon, anche a fronte dei risultati positivi di questo ultimo triennio, magari con un’altra scelta rispetto a quella già presa». Rispetto ai motivi della chiusura, «il gruppo dice che non ha convenienza a produrre in Borgolon, la più piccola filatura in Europa» spiega la sindacalista di Novara. Il guaio è che mancherà pure la cassa integrazione.

«La massima solidarietà ai lavoratori della Borgolon — afferma Ianeselli —, perché se ciascuno difende il suo si apre una lotta fra poveri». E allargando il tiro: «Se noi chiediamo responsabilità sociale alla Cooperazione — continua — la chiediamo anche al presidente di Confindustria. Capisco le strategia aziendali, ma così non funziona. La modalità di comunicazione del presidente di Confindustria non può essere il blitz, nella speranza che la gente non si accorga nemmeno che è stata chiusa una fabbrica».

Scarica il pdf: Borgolon ART 040317