Il T – 02 novembre 2023

A 39mila addetti 2mila euro in più. Intesa sul contratto di sanità, scuola, enti locali: aumenti da 140 a 200 euro al mese

 

Raggiunta l’intesa per il rinnovo dei contratti provinciali di 39mila lavoratori e lavoratrici del comparto pubblico, tra cui 8.000 addetti della sanità, 9.000 della scuola, 2.000 personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) dell’istruzione, 4.000 provinciali, 5.000 dipendenti dei Comuni, 4.500 delle Rsa e case di riposo. Gli accordi, firmati da tutte le organizzazioni sindacali con l’Apran, l’Agenzia provinciale per la contrattazione, prevedono sul piano economico un ventaglio di aumenti tra i 140 e i 200 euro al mese, in media 2.000 euro lordi per il periodo 2022-2024. L’intesa è però tecnica, nel senso che per renderla concreta è necessaria una variazione di bilancio della Provincia e, a seguire, i controlli della Corte dei Conti. Gli aumenti, arretrati compresi, arriveranno con l’anno nuovo, probabilmente a primavera. Tra i sindacati, c’è chi rivendica il risultato come prodotto del protocollo d’intesa del 18 luglio scorso e chi non aveva firmato il protocollo e si dichiara ancora critico e solo parzialmente soddisfatto degli accordi di questi giorni. «Un ulteriore passo verso il rinnovo dei contratti del pubblico impiego. Un accordo sempre più atteso da lavoratrici e lavoratori a causa della situazione inflattiva e della crisi» affermano Giuseppe Pallanch della Cisl Fp e Andrea Bassetti della Uil Fpl Enti locali. «Questo anticipo delle risorse rientra nel protocollo d’intesa del 18 luglio scorso. Adesso attendiamo gli stanziamenti nella legge di variazione di bilancio in discussione entro la fine di gennaio 2024». A proposito, in particolare, dell’intesa tecnica per la sanità, Pallanch, Giuseppe Varagone della Uil Flp e Cesare Hoffer di Nursing Up precisano che «si è parlato delle tabelle economiche e del salario accessorio». Le risorse che la giunta provinciale renderà disponibili per il personale del comparto, in applicazione dei protocolli di intesa del 5 dicembre 2022 e del 18 luglio 2023 al netto di quelle necessarie per l’adeguamento dei tabellari, prevedono un aumento medio di 150-170 al mese lordi. «Sono inoltre destinate alla definizione della parte giuridica del contratto, nell’ambito della quale dovrà essere operata la revisione della disciplina contrattuale in materia di progressioni orizzontali mediante l’utilizzo dei residui aziendali destinati a questo scopo, alla revisione dell’ordinamento professionale, all’integrazione dei trattamenti accessori e indennitari, alla valorizzazione del personale in servizio».
Per quanto riguarda l’intesa su personale Ata, assistenti educatori, formazione professionale e scuola dell’infanzia, Cisl Scuola e Uil Scuola sostengono che «il presidente dell’Apran Baracetti e i due dirigenti Comper e Mussino hanno confermato la volontà di onorare in tempi brevi gli impegni presi dall’amministrazione provinciale. Impegni che sono figli del protocollo firmato il 18 luglio. Le tabelle sottoscritte da tutte le organizzazioni sindacali rappresentative confermano la volontà di attribuire gli aumenti concordati nel protocollo: 3,05% per il 2022, 6,60% per il 2023 e per il 2024. Un aumento medio lordo mensile che va dagli 83,73 euro per il 2022 ai 139,11 euro per il 2023 ai 140,31 euro per il 2024. Chiediamo che la legge di variazione di bilancio sia varata in tempi strettissimi: il primo atto del nuovo Consiglio provinciale».
La Fenalt, che insieme alla Cgil non aveva firmato il protocollo di luglio, si dichiara soddisfatta dell’intesa tecnica sulla sanità, meno di quella sulle autonomie locali. «Fenalt ha firmato l’intesa tecnica che incrementa il tabellare di tutte le professioni del comparto sanità e che, grazie all’accordo firmato il 5 settembre 2022, riesce ad implementare le risorse, nel complesso circa 9 milioni di euro, da destinare al rinnovo della parte giuridica del contratto, a quella accessoria e alle progressioni di carriera- dice Paolo Panebianco, responsabile Fenalt Sanità – Siamo soddisfatti per il risultato raggiunto». «Abbiamo deciso di firmare l’intesa per senso di responsabilità, non certo per convinzione» afferma invece il segretario Fenalt Maurizio Valentinotti a proposito del comparto delle autonomie locali. «Per questo non ci limiteremo alla firma, ma sfideremo Fugatti a rispettare le promesse e a trovare altre risorse per il triennio 2022- 2024». Valentinotti rimarca che «le cose in sostanza non cambiano: gli incrementi tabellari sono sempre quelli previsti dal protocollo del 18 luglio 2023 che Fenalt non ha firmato perché non consente di recuperare la grave perdita del potere di acquisto prodottasi nel 2022. Nel nuovo testo non c’è alcuna garanzia né sulle coperture né sui tempi. Tutto viene subordinato all’emanazione di direttive conseguenti alle manovre di bilancio e alle risorse di volta in volta disponibili». E ricorda: «Le risorse arriveranno dall’accordo di San Michele, cioè dall’accordo tra Fugatti e il ministro Giorgetti firmato il 25 settembre, dove, a ben guardare, da parte dello Stato c’è solo un impegno verbale a reperire i soldi che spettano al Trentino senza una precisa indicazione temporale. E visto che le casse dello Stato non godono di buona salute – conclude Valentinotti – non c’è motivo per essere allegri».

 

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