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06 Apr
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Non autosufficienza. La Giunta è rimasta ferma. L’accusa dei sindacati dei pensionati: il Piano triennale doveva essere definito con il coinvolgimento delle parti sociali. Mai convocati mentre i cittadini più fragili affrontano ogni giorno enormi difficoltà

Non autosufficienza. La Giunta è rimasta ferma. L’accusa dei sindacati dei pensionati: il Piano triennale doveva essere definito con il coinvolgimento delle parti sociali. Mai convocati mentre i cittadini più fragili affrontano ogni giorno enormi difficoltà

Poco più di una settimana fa ha visto finalmente la luce in Parlamento la legge delega per la tutela della dignità e la promozione delle condizioni di vita, di cura e di assistenza delle persone anziane, cioè sulla non autosufficienza. Un passaggio molto atteso anche dalle famiglie trentine che devono gestire persone non autosufficienti. Mentre a Roma qualcosa si muove in Trentino, però, tutto resta fermo. E’ questa l’accusa che muovono alla Giunta provinciale i sindacati dei pensionati di Cgil Cisl Uil, Spi, Fnp e Uilpensionati, che guardano con grande preoccupazione all’immobilismo dell’assessora Segnana sulla questione. “La legge sulla non autosufficienza rappresenta un passo avanti importante per il nostro Paese e vedremo come il Governo nazionale darà attuazione alla delega, anche alla luce delle risorse che deciderà di stanziare – dicono Claudia Loro, Tamara Lambiase e Claudio Luchini -. Il tema che più ci preoccupa è però il fatto che tutti i territori, Trentino compreso, avrebbero dovuto definire tra dicembre e metà marzo, i piani locali sulla non autosufficienza, in sostanza l’insieme di progetti e interventi per il prossimo triennio per dare risposte alle persone non autosufficienti e alle loro famiglie. Come parti sociali siamo all’oscuro di tutto”.

Secondo quanto previsto dal Dpcm le Regioni avrebbero dovuto definire i piani locali confrontandosi anche con le parti sociali. Le richieste d’incontro di Spi, Fnp e Uilpensionati sono rimaste lettera morta. “Dall’assessora Segnana non abbiamo avuto alcun riscontro – insistono Loro, Lambiase e Luchini -. Non è stato attivato nessun tavolo di confronto, a dispetto di quanto prevede la norma nazionale. E’ chiaro che tutto è proiettato alla campagna elettorale ed evidentemente i bisogni della parte più fragile e bisognosa della popolazione contano poco in termini di consenso. Non abbiamo altre ragioni per spiegare la scelta di ignorare le nostre richieste. Eppure anche in Trentino ci sono molte famiglie che vivono in una situazione di enorme difficoltà perché devono prendersi cura di un caro non autosufficiente”.

Una logica che, per i sindacati, starebbe anche alla base, della scelta di non prevedere l’indicizzazione dell’assegno di cura all’inflazione. “Come noto l’aumento dei prezzi ha eroso pensioni e stipendi, ma non un euro è stato stanziato per adeguare questa misura di sostegno. Insieme alle confederazioni continuiamo a chiedere che la Provincia si muova in questa direzione e preveda un adeguamento all’inflazione di tutte le misure di sostegno per le famiglie. Nel caso dell’assegno di cura l’adeguamento è previsto nella legge ed è ancora più grave temporeggiare”, insistono e rilanciano l’urgenza di aprire un confronto. “E’ ormai evidente che il dialogo non è il metodo di questa giunta né dell’assessora Segnana. Restiamo comunque convinti che rappresenti invece un importante anche per migliorare le proposta a vantaggio dell’intera collettività”, concludono.

Trento, 3 aprile 2023

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05 Apr
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Vicenda Russell, la Uil: «Intervenga la Provincia»

Corriere del Trentino – 05 aprile 2023 (altro…)

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05 Apr
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Amianto, le bonifiche vanno a rilento

Corriere del Trentino, Il T – 05 aprile 2023 (altro…)

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05 Apr
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Nel 2023 assunzioni in picchiata, -12,5% nel settore terziario

Trentino, Corriere del Trentino, Il T – 05 aprile 2023 (altro…)

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05 Apr
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«Non autosufficienza: il Trentino fermo al palo»

Trentino – 05 aprile 2023 (altro…)

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05 Apr
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Sanità. I sindacati: servono risposte strutturali

Corriere del Trentino – 04 aprile 2023 (altro…)

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Università. È ora di rivedere la riforma trentina

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«Dolomiti Energia è una società ferma»

l’Adige – 02 aprile 2023 (altro…)

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05 Apr
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IL TURISMO TRENTINO CERCA TE!

IL TURISMO TRENTINO CERCA TE!

la stagione turistica estiva 2023 è alle porte e Agenzia del Lavoro della Provincia di Trento avvia anche quest’anno l’ormai consolidata campagna di incontro domanda e offerta “IL TURISMO TRENTINO CERCA TE” volta a supportare gli operatori turistici nel reperimento di personale qualificato e accompagnare le persone in cerca di occupazione alla ricerca di un lavoro nel settore.

La campagna si articola in due iniziative specifiche: 

·  “Lista Turismo”: il lavoratore che si candida alla campagna entrerà a far parte di una lista di disponibilità al lavoro e verrà segnalato dalle Associazioni di categoria del turismo e dai Centri per l’Impiego alle diverse strutture turistiche territoriali in cerca di personale. Se in linea con il profilo ricercato, il lavoratore avrà la possibilità di svolgere un colloquio conoscitivo direttamente con il datore di lavoro.

·  Career day del turismo: eventi, in presenza e/o online, volti a favorire l’incontro tra aziende in cerca di personale e candidati in cerca di un’opportunità di lavoro. Nello specifico, di seguito la proposta di Agenzia del Lavoro per il mese di Aprile: – Career day – 13 aprile 2023 | “TALENT DAY” pubblici esercizi città di Trento e Rovereto – Career day online – 19 e 20 aprile 2023 | Ambito Cucina, Sala e Bar

La proposta si rinnova grazie al Protocollo d’intesa siglato nel 2020 – rinnovato nei suoi obiettivi nel 2021 –  tra Agenzia del Lavoro, le Associazioni di categoria del turismo, gli Enti bilaterali e le Organizzazioni sindacali.

  • CAREER DAY
    Bar e ristoranti di Trento e Rovereto cercano personale
    13 aprile 2023
  • Stagione estiva in Trentino:
    le strutture turistiche cercano personale
  • CAREER DAY ONLINE
    Le strutture turistiche con alloggio cercano personale
    19 e 20 aprile 2023

 

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03 Apr
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Incentivi alle imprese. Nessun confronto con il Consiglio sulle proposte dei lavoratori. Mercoledì scorso il presidio di Cgil Cisl Uil: no a contributi a pioggia e ai contratti pirata nelle imprese che ricevono soldi pubblici

Incentivi alle imprese. Nessun confronto con il Consiglio sulle proposte dei lavoratori. Mercoledì scorso il presidio di Cgil Cisl Uil: no a contributi a pioggia e ai contratti pirata nelle imprese che ricevono soldi pubblici

Consiglio sospeso per la protesta delle lavoratrici e dei lavoratori e nemmeno un minuto del tempo dei consiglieri provinciali per ascoltare le loro ragioni. Si è concluso così il presidio di Cgil Cisl Uil del Trentino per migliorare la riforma della legge sugli incentivi alle imprese. Le tre sigle sindacali avevano chiesto di essere ricevuti dalla commissione dei capigruppo, per pochi minuti. Solo il tempo necessario a spiegare perché questa legge non piace al mondo del lavoro e come potrebbe essere cambiata. Richiesta caduta nel vuoto: il presidente del Consiglio ha dato disponibilità a ricevere una delegazione sindacale con i capigruppo solo durante la pausa pranzo. Sindacati e lavoratori, dunque, sono entrati in Aula, sistemandosi in piedi e seduti nella parte dedicata al pubblico ed esponendo alcuni cartelli. Scelta quest’ultima che ha portato il presidente Kaswalder a minacciare una denuncia.

In ogni caso la mobilitazione di Cgil Cisl Uil per migliorare la legge non si ferma qui. Sindacati e lavoratori, pur riconoscendo i passi avanti fatti sui contenuti, ritengono ancora insufficiente il testo normativo che definisce i criteri in base ai quali le aziende trentine ricevono contributi. Due i punti rimasti ancora lontani dalle richieste sindacali: la selettività degli sgravi Irap e il vincolo dell’applicazione dei contratti sottoscritti dalle organizzazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentative per tutte le aziende che ricevono finanziamenti provinciali. “La norma così come è prevista oggi riforma gli incentivi alle aziende, cioè i contributi alimentati dalle tasse pagate anche dai lavoratori e dai pensionati non va bene perché permette che i soldi pubblici possano arrivare anche a chi non rispetta i diritti dei propri dipendenti, applicando contratti pirata. Questo per noi è inaccettabile”, hanno spiegato i segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.
Di fatto i contratti sottoscritti dalle organizzazioni sindacali e datoriali maggiormente rappresentative vincoleranno solo gli incentivi concessi con la procedura valutativa, lasciando fuori tutte le domande automatiche che rappresentano la stragrande maggioranza delle richieste finanziate. Il punto non sarebbe tanto il merito, dunque, quanto un presunto appesantimento burocratico di cui dovrebbe farsi carico la struttura provinciale. “Anche per questa ragione per noi resta inaccettabile. Per di più su questo tema imprese e sindacati sono sulla stessa linea visto che hanno condiviso un protocollo comune”.
Allo stesso modo è per il sindacato confederale sbagliato non intervenire sugli incentivi Irap a pioggia che in questi anni non hanno prodotto un aumento degli investimenti privati, ma hanno sottratto una quota significativa di gettito alle casse provinciali. Sono risorse che di fatto vengono a mancare al welfare, alla sanità, ma anche a migliori e più efficaci politiche industriali, orientate all’innovazione e alla transizione ecologica. “La scelta di mantenere contributi a pioggia non solo non rende il nostro sistema produttivo più efficiente, produttivo e competitivo, ma sottrarre risorse importanti a quelle aziende che realmente vogliono innovare. La Provincia di Bolzano coraggiosamente ha tagliato sugli sgravi Irap. A Trento il tema è un totem intoccabile”, concludono i tre segretari provinciali.

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