Blog

20 Feb
0

Superbonus, la stretta allarma gli architetti «A farne le spese saràchi è stato onesto» Arco, 5 milioni per intervenire sul depuratore

Trentino, Corriere del Trentino, Il T – 19 febbraio 2023 (altro…)

Leggi Tutto
20 Feb
0

Ciclo 0-6, la protesta delle insegnanti

Il T – 19 febbraio 2023 (altro…)

Leggi Tutto
20 Feb
0

Sabato scorso ad Avio il 50° dell’autonomia

Il T – 18 febbraio 2023 (altro…)

Leggi Tutto
20 Feb
0

Edilizia popolare, troppi ritardi. Riformare la legge Dalmaso

Il T – 17 febbraio 2023 (altro…)

Leggi Tutto
20 Feb
0

Corte dei Conti, sferzata alla Provincia«L’autonomia non è sovranità»

Corriere del Trentino – 17 febbraio 2023 (altro…)

Leggi Tutto
20 Feb
0

Lavoro e formazione, fondo «Nuove competenze» verso la proroga

l’Adige – 17 febbraio 2023 (altro…)

Leggi Tutto
20 Feb
0

20 febbraio 2023. Giornata nazionale del personale sanitario e sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato. Riflessione pubblica in Piazza Dante alle 16.30 con la partecipazione degli ordini professionali, del mondo del volontariato e con Cgil Cisl Uil e Acli.

20 febbraio 2023. Giornata nazionale del personale sanitario e sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato. Riflessione pubblica in Piazza Dante alle 16.30 con la partecipazione degli ordini professionali, del mondo del volontariato e con Cgil Cisl Uil e Acli.

 

 

Leggi Tutto
20 Feb
0

Welfare. La Giunta elimini il vincolo discriminatorio dei dieci anni di residenza. Dopo la procedura d’infrazione per l’Italia Cgil Cisl Uil e Acli insistono: discriminare tra cittadini di serie A e di serie B contrasta i principi del Family Audit

Welfare. La Giunta elimini il vincolo discriminatorio dei dieci anni di residenza. Dopo la procedura d’infrazione per l’Italia Cgil Cisl Uil e Acli insistono: discriminare tra cittadini di serie A e di serie B contrasta i principi del Family Audit

C’è un’altra voce pesante che si unisce al coro di quanti fino ad oggi hanno sostenuto che il vincolo dei dieci anni di residenza in Italia per accedere alle misure di sostegno è discriminatorio: la Commissione europea. Ieri infatti Bruxelles ha comunicato di aver aperto una procedura di infrazione contro l’Italia sul requisito dei dieci anni per il reddito di cittadinanza. Una presa di posizione che tocca da vicino anche il Trentino che con la Giunta Fugatti ha imposto questo vincolo a molte misure di welfare provinciale, come l’assegno unico quota A, l’accesso all’edilizia sociale e il bonus bebè, andandosi a schiantare ripetutamente contro i giudici e la Corte costituzionale. “La presa di posizione europea conferma quanto sosteniamo da tempo: vincoli così estesi sono una forma di discriminazione, che diventa particolarmente odiosa quando prende di mira anche i bambini più piccoli, quelli nati in Trentino, da genitori stranieri – fanno notare i segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti con il presidente delle Acli, Luca Oliver -. Questo Esecutivo in modo ostinato ha perseverato su una strada palesemente ingiusta e illegittima e fino ad oggi ha fatto qualche operazione di maquillage modificando i regolamenti, ma non la legge”.
Questo nel rispetto della tradizione di apertura e accoglienza che caratterizza la comunità trentina e qualifica in positivo l’Autonomia, ma anche per coerenza. “Il Trentino e la Provincia Autonoma si vanta della certificazione del Family Audit, addirittura esporta questo modello nel resto d’Italia e poi a casa propria adotta meccanismi discriminatori nei confronti delle famiglie, quantomeno per quelle “non trentine”. O la Provincia adotta comportamenti coerenti agli standard del Family Audit o a nostro parere perde non solo ogni autorevolezza nel promuovere l’inclusione familiare ma anche il diritto di fregiarsi del marchio”, insistono.
Dunque la richiesta al presidente Fugatti di fare marcia indietro, modificando le norme che prevedono ancora i dieci anni di residenza per accedere ai benefici del welfare provinciale.

Leggi Tutto
16 Feb
0

Incentivi alle imprese. Nella riforma il rispetto dei contratti e la selettività degli aiuti. Le modifiche richieste dai sindacati: le misure di sostegno devono incentivare innovazione e transizione ecologica

Incentivi alle imprese. Nella riforma il rispetto dei contratti e la selettività degli aiuti. Le modifiche richieste dai sindacati: le misure di sostegno devono incentivare innovazione e transizione ecologica

Il rispetto dei contratti firmati dalle organizzazioni sindacali e datoriali maggiormente rappresentativi e uno stop agli sgravi Irap a pioggia con l’introduzione di criteri selettivi per gli aiuti alle imprese. Questi, accanto al coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentati nelle procedure negoziali, sono punti che per i sindacati non possono mancare nella riforma degli incentivi alle imprese delineata dalla Giunta provinciale. Per questa ragione, dopo un breve e insufficiente confronto nei giorni scorsi, Cgil Cisl Uil hanno messo nero su bianco le loro integrazioni in un documento inviato alla II Commissione. “Ci aspettiamo che anche su questi aspetti che per noi sono dirimenti si apra un confronto serrato in Consiglio provinciale per migliorare la norma – dicono i segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. L’iter del disegno di legge ha concesso pochissimo spazio per il confronto con i sindacati e non è stato nemmeno frutto di un’analisi sull’impatto degli incentivi in questi anni, né sulle strategie per lo sviluppo del sistema economico locale. Crediamo al contrario che su temi che riguardano la definizione delle politiche industriali nella nostra provincia debba esserci un dibattito ampio anche con le istituzioni scientifiche e una franca assunzione di responsabilità di tutte le parti coinvolte”.

Nel merito le organizzazioni sindacali chiedono che tutte le imprese che ricevono sussidi pubblici applichino i contratti di lavoro maggiormente rappresentativi, tagliando fuori così i contratti pirata. “Una richiesta coerente anche con il protocollo d’intesa sottoscritto con le associazioni datoriali, che mette al centro il rispetto della qualità del lavoro e dei diritti dei lavoratori, ma anche mette un freno a forme di dumping contrattuale e concorrenza sleale”.

Altro questione centrale è la revisione delle agevolazioni Irap a pioggia, in particolare l’aliquota ridotta del 2,68%. “Una misura che non ha prodotto nessuna spinta in termini di propensione agli investimenti, ma che pesa per circa 50-60 milioni di euro alle casse pubbliche”. Risorse che per i sindacati dovrebbero essere spostate per incentivare la transizione ecologica del sistema economico provinciale coerentemente anche al recentissimo Green Deal Industriali Act europeo.

Infine il nodo critico del coinvolgimento dei rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori. La Giunta Fugatti in un primo momento aveva previsto lo stralcio della procedura negoziale, lasciando mano libera alle imprese che ricevono aiuti pubblici senza alcun vincolo sul mantenimento dei livelli occupazionali. Su questo fronte si potrebbe aprire uno spiraglio, ma nulla è ancora definito. Le organizzazioni sindacali non intendono in ogni caso far passare una riforma che estromette lavoratrici e lavoratori, dimenticando che i contributi pubblici sono finanziati dalle tasse che pagano i cittadini e dunque devono produrre una ricaduta sul territorio. “Non intendiamo cedere su questo punto e metteremo in atto tutte le azioni necessarie perché le politiche industriali trentine non tornino al passato”, concludono.

Leggi Tutto
16 Feb
0

Costruzioni. Serve un piano straordinario per le riqualificazioni energetiche. Cgil Cisl Uil: Provincia ferma sugli incentivi, ma senza una politica per le famiglie l’edilizia green non decolla

 

Costruzioni. Serve un piano straordinario per le riqualificazioni energetiche

Cgil Cisl Uil: Provincia ferma sugli incentivi, ma senza una politica per le famiglie l’edilizia green non decolla

Per riqualificare il 41% del patrimonio edilizio provinciale e centrare così l’obiettivo della riduzione del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030 serve una politica di sostegno per rendere più energeticamente efficienti gli immobili. Di questa, però, non c’è traccia in Piazza Dante né la Giunta provinciale ha stanziato in questa legislatura risorse per sostenere le famiglie in questa direzione. Se tutto resta come è adesso quadruplicare il tasso di ristrutturazione annua resterà nient’altro che un’illusione. Ne sono certi Cgil Cisl Uil che sollecitano Piazza Dante a fare di più. “Bolzano ha una politica di sostegno per l’edilizia sostenibile dal 2014 – dicono i tre segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti – . Oggi il riscaldamento delle abitazioni emette il 33% di emissioni inquinanti. Bisogna accelerare sulla riqualificazione del patrimonio edilizio. E farlo in modo equo. Si dovrebbe parlare di un piano straordinario provinciale”.

Esauristi gli effetti del 110% c’è rischio di una brusca frenata. “Il 110% non ha mai avuto le caratteristiche di misura strutturale e peraltro non è nemmeno stata concepita per essere equa – proseguono -. Resta il fatto che ha dato una spinta considerevole all’edilizia anche in Trentino dove gli addetti sono passati da 10mila a 14 mila e le imprese hanno avuto interessanti occasioni di business. Se non vogliamo che tutto questo si dissolva come una bolla di sapone è necessario sostenere la costruzioni e la ristrutturazione in chiave green di case e immobili, incentivando le famiglie a cominciare da quelle con i redditi più bassi che senza l’incentivo pubblico non sono in condizioni di affrontare questi investimenti. Il solo sostegno delle banche, attraverso mutui, non è sufficiente, soprattutto in un momento di crisi del potere d’acquisto”.

Lo sconto fiscale previsto a livello nazionale, per i sindacati, è una buona cosa, ma non è sufficiente per imprimere un’accelerazione. “Andrebbe per prima cosa ripristinata la misura provinciale di anticipo delle detrazioni fiscali. Le famiglie beneficerebbero subito, di fatto, di una riduzione della spesa e non in 10 anni. Si potrebbe anche mutuare il modello altoatesino o in alternativa trovare una strada trentina, equa. Di tutto questo però oggi non c’è traccia”, concludono i tre segretari.

Trento, 14 febbraio 2023

 

Leggi Tutto