Corriere del Trentino – 04 aprile 2023

Sanità. I sindacati: servono risposte strutturali

Su un punto sono tutti d’accordo: bene ha fatto il governo a mettere un tetto ai medici gettonisti, ma non è la soluzione alle criticità della sanità. «Servono risposte più strutturali», ragiona Luigi Diaspro, Fp Cgil e parla della «deriva» dei gettonisti. «Questo sistema — continua — induceva molti medici a uscire dal sistema pubblico per lavorare a gettone». Per Diaspro in Trentino serve un cambio di passo: «Prima di dirottare le risorse verso il privato pensino a indennizzare gli impegni aggiuntivi, anche nei reparti di emergenza-urgenza. Poi puntiamo a togliere il numero chiuso per accedere all’università di medicina, in Trentino qualcosa è stato fatto, aumentando i numeri, ma nella manovra di assestamento non metteranno altre risorse per rinnovare il sistema pubblico». È della stessa idea Giuseppe Varagone (Uil Fpl) che pone anche un altro problema: «Alcuni medici gettonisti non hanno professionalità idonee per lavorare in ambiti delicati come il pronto soccorso. Quindi iniziamo da un’analisi del fabbisogno e investiamo, incentivando anche le aree di specializzazione nelle aree dove c’è maggiore carenza di personale. Infine — aggiunge il sindacalista — servono maggiori investimenti a livello locale, dobbiamo pagare di più i nostri professionisti, in questo modo il Trentino diventerà più attrattivo anche per gli altri». Tema, questo, ribadito altre volte anche dall’Anao Assomed. «Siamo critici sul ricorso ai gettonisti — spiega il segretario provinciale Marco Scillieri — e su questo credo che posso parlare a nome dell’intersindacale della dirigenza medica-sanitaria. Abbiamo sempre proposto all’azienda di avvalersi, laddove è possibile, di medici dipendenti remunerando l’impegno aggiuntivo ( da prestare su base volontaria) con delle cifre che siano realisticamente incentivanti, non i 50 euro delle Poa (prestazioni orarie aggiuntive) previsti dal vigente contratto 2002-2005 aumentati nientemeno che a 60 euro, ovviamente lordi».
Per Giuseppe Pallanch, segretario della Cisl Funzione Pubblica, «il problema è strutturale. Da tempo sostengo che il ricorso a professionisti a gettone sia inaccettabile. Servono misure strutturali, i risultati non si avranno subito, ma bisogna rimettere le basi. Stiamo pagando la politica di anni di mancati investimenti e tagli alla sanità».

 

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