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11 Apr
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Il welfare integrativo funziona in un sistema pubblico forte ed efficace. Cgil Cisl Uil: fondamentale sostenere la contrattazione collettiva e rafforzare gli strumenti pubblici

Il welfare integrativo funziona in un sistema pubblico forte ed efficace. Cgil Cisl Uil: fondamentale sostenere la contrattazione collettiva e rafforzare gli strumenti pubblici

“Il welfare integrativo è uno strumento efficace ed utile per ampliare tutele e protezioni. Funziona, però, solo se integrato in un sistema pubblico forte ed efficiente”. Ne sono certi i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino che rivendicano l’impegno del sindacato trentino nella costruzioni di un welfare provinciale integrativo tra i più innovativi del panorama nazionale grazie a strumenti come Laborfonds, Sanifonds o il Fondo trentino di solidarietà. “Si tratta di strumenti che stanno contribuendo a migliorare le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici e dunque rappresentano un punto di forza del nostro sistema – sottolineano Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Non bisogna però dimenticare che tutto questo in Trentino è nato dalla contrattazione e quindi non si possono escludere le organizzazione sindacali dalla gestione del secondo pilastro che è e resta integrativo di quello pubblico e dunque non lo può certo sostituire”. E questo vale sia quando si costruiscono strumenti di welfare territoriale sia aziendali. Una logica diversa porterebbe alla sostituzione del privato con il pubblico e ad un conseguente indebolimento di quest’ultimo. Tema che per i sindacati non è in discussione.
Dunque la necessità, condivisa, di rafforzare gli strumenti integrativi in un cornice pubblica salda. “Per farlo è necessario sostenere la contrattazione di secondo livello, ma non sembra che fino ad adesso la Giunta abbia fatto molto in questa direzione”.
Allo stesso modo servono investimenti per rafforzare il sistema pubblico. A cominciare dall’ambito sanitario, ma anche delle misure per la famiglia. “Se non si rende più solido il pubblico inevitabilmente si ampliano le diseguaglianze, a danno delle lavoratrici e dei lavoratori”.

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11 Apr
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Not. Si riparta per una soluzione rispondente alle nuove esigenze della sanità trentina. Cgil Cisl Uil contro il project financing: “Così si rischia di scaricare sugli addetti ai servizi accessori il taglio dei costi. Serve un modello coerente con un sistema in cui sanità ospedaliera e territoriale si integrino”

Not. Si riparta per una soluzione rispondente alle nuove esigenze della sanità trentina. Cgil Cisl Uil contro il project financing: “Così si rischia di scaricare sugli addetti ai servizi accessori il taglio dei costi. Serve un modello coerente con un sistema in cui sanità ospedaliera e territoriale si integrino”

L’ennesimo stop all’inter per la realizzazione del nuovo ospedale trentino lascia più che perplessi anche Cgil Cisl Uil del Trentino. Non tanto per l’esito già in parte scritto, ma per i ritardi che l’iter di ricorsi e contro-ricorsi ha prodotto. “La vicenda del Not ha già coinvolto tre diverse giunte provinciali e a questo punto la vicenda sta assumendo contorni paradossali”, ammettono i tre segretari generali che tentano però di leggere in questa situazione l’opportunità di ripartire e ritarare il progetto affinché il nuovo ospedale non nasca sulla base di un’idea vecchia, ma sia realmente rispondente alle esigenze della moderna sanità anche alla luce di quanto ci ha insegnato la pandemia. “E’ sicuramente un bene che sia andato definitivamente in crisi un progetto che fin dall’inizio aveva dimostrato pesanti inadeguatezze – proseguono Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti – . Adesso però bisogna ripartire subito, individuare l’area più adeguata senza pregiudizio alcuno e avviare un iter che conduca in tempi certi e ragionevoli ad un nuovo presidio sanitario di valenza provinciale. Serve alla sanità trentina. Serve ai cittadini e alle cittadine”.
Questo ennesimo stop, dunque, può essere l’occasione per costruire un modello in cui sanità ospedaliera e territoriale si integrano realmente ed efficacemente. “E’ un’esigenza che l’emergenza sanitaria ha reso evidente ed è anche il punto centrale del PNRR sul fronte sanità, su cui però al momento in Trentino non c’è alcuna chiarezza”.
In questo quadro i sindacati mettono in discussione anche la scelta di procedere con il project financing. “E’ una strada pericolosa perché può avere pesanti ripercussioni sulla qualità e le condizioni degli addetti ai servizi accessori. Potrebbero essere messe in discussione anche le clausole sociali”. L’attenzione è sul migliaio di lavoratori e lavoratrici oggi impiegati negli appalti che ruotano intorno all’ospedale, dalle cucine alle pulizie agli impianti, che potrebbero finire a pagare “il conto” di un taglio dei costi.

Trento, 8 aprile 2022

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11 Apr
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UILTuCS. Vigilanza Privata, sul rinnovo del Contratto nazionale è rottura

UILTuCS. Vigilanza Privata, sul rinnovo del Contratto nazionale è rottura

Le rappresentanze datoriali di categoria ammettono di non avere il mandato delle aziende associate alla prosecuzione del negoziato.
Oltre sei anni senza un aumento salariale, stipendi insufficienti, violazioni delle norme contrattuali e per la sicurezza sul lavoro.
Questa è la situazione in cui migliaia di Guardie Particolari Giurate e di Addetti ai Servizi di Sicurezza si trovano ad operare da quando (a dicembre del 2015) è scaduto il contratto di lavoro, da ormai più di sei anni.
Dopo un percorso di trattative faticoso per tentare di migliorare le condizioni di lavoro e dare dignità all’impegno quotidiano, diurno, notturno, feriale e festivo, le Associazioni datoriali nella giornata del 18 marzo 2022 hanno risposto di non avere il mandato delle aziende alla prosecuzione del negoziato!
Le Organizzazioni Sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UILTUCS UIL, hanno dovuto così prendere atto della conclusione del confronto con esito negativo.
“ORA BASTA!” si legge in una nota divulgata unitariamente dalle rappresentanze sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, che stigmatizzano l’atteggiamento profondamente irrispettoso delle associazioni datoriali nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto, e che mette in luce anche la difficoltà a tutelare gli interessi delle aziende loro associate, per una sempre più evidente disarticolazione interna, per inspiegabili problemi interni alle Associazioni. Un segnale chiaro di questa crisi è dato dalla nascita di un nuovo soggetto datoriale, costituito dalle due maggiori aziende del settore (Sicuritalia e Cosmopol) che da sole hanno oltre un quinto degli addetti del comparto, circa 20mila dipendenti.
“Durante l’emergenza sanitaria le Guardie Particolari Giurate e gli Addetti ai Servizi di Sicurezza hanno costantemente lavorato, anche per svolgere servizi non previsti dalla loro mansione, in nome dell’interesse generale. Tutto ciò si è aggiunto al già gravoso impegno e rischio che contraddistingue la loro attività per tutelare i beni pubblici e privati e la sicurezza pubblica”.
Da parte loro, lavoratrici e lavoratori, da sei anni chiedono in primo luogo maggiore rispetto. Rispetto delle regole, del lavoro, delle persone.
Negli anni sono infatti andate scemando le garanzie date dalla piena applicazione del contratto di lavoro. Via via si sono affievolite (denunciano i lavoratori) le tutele in tema di sicurezza, organizzazione del lavoro, garanzia di salari adeguati alle mansioni svolte.
Le Guardie particolari giurate e gli addetti ai servizi di sicurezza chiedono quindi:
• garanzia occupazionale in occasione del cambio di appalto che vede la successione di aziende diverse per lo svolgimento della medesima attività presso i committenti;
• rispetto di turni e orari di lavoro, coerenti con l’esigenza di recupero psico-fisico e le norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro;
• riconoscimento della professionalità, in considerazione delle caratteristiche dei siti presso i quali si deve garantire la sicurezza;
• aumento salariale per ridare dignità al proprio lavoro, per rispondere ai bisogni delle loro famiglie, in un periodo contraddistinto da un’impennata dei prezzi dei beni primari.
Dai sindacati giunge quindi l’appello a tutti i soggetti interessati a far ripartire la trattativa per dare ai addetti del comparto garanzie di buon lavoro, diritti e tutele.
“Prefetture, Ispettorati del Lavoro, Istituzioni, Enti Pubblici, Grandi imprese private: ci rivolgiamo a Voi perché si metta fine a questa situazione” è l’appello dei sindacati. Che chiedono l’attenzione anche dei cittadini perché “la vostra sicurezza dipende dalla soluzione di questi problemi”.
Non può nemmeno sfuggire che tutti i tentativi di rinnovare o almeno attualizzare il Contratto Integrativo Provinciale del Trentino, firmato nel 2008, non ha trovato e non trova disponibilità di discussione da parte delle aziende locali che in certe situazioni lavorano, come nel trasporto valori, in situazioni di monopolio. La giustificazione di dover aspettare il rinnovo del Contratto Nazionale non regge più visto quanto si è verificato. Serve dare immediate risposte alle richieste dei lavoratori che aspettano da 6 anni un segnale di disponibilità che non arriva.
“ORA BASTA”. Bisogna dare dignità ad un comparto fondamentale per l’economia e per la sicurezza delle aziende e dei cittadini. Aziende e istituzioni pubbliche e private hanno l’obbligo di intervenire.

FILCAMS CGIL
Paola Bassetti
Luigi Bozzato

FISASCAT CISL
Lamberto Avanzo
Alberto Pontalti

UILTUCS TRENTINO ALTO ADIGE
Walter Largher
Vassilios Bassios

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11 Apr
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Not. I sindacati. «Siamo perplessi, ma ora lo stop può diventare un’opportunità» «Prima di tutto bisogna individuare l’area più adeguata»

09 aprile 2022 – l’Adige (altro…)

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11 Apr
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RSU. UIL FPL Sanità: «Siamo l’unico sindacato ad aver incrementato ulteriormente i propri consensi».

09 aprile 2022 – l’Adige (altro…)

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11 Apr
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Vigilanza privata, ormai è rottura «Violazioni delle norme contrattuali»

09 aprile 2022 – l’Adige (altro…)

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11 Apr
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Metalmeccanici: «Imprese, aiutateci»

08 aprile 2022 – l’Adige (altro…)

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11 Apr
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Ricerca stagionali al via

07 aprile 2022 – l’Adige (altro…)

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08 Apr
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UIL FPL Sanità: «La nostra protesta è stata presa in carico dal Presidente della Provincia Autonoma di Trento»

UIL FPL Sanità: «La nostra protesta è stata presa in carico dal Presidente della Provincia Autonoma di Trento»

COMUNICATO STAMPA

Trento 05.04.2022

Dopo la manifestazione fatta il 31 marzo c.a. sotto l’Assessorato alla Salute e Politiche Sociali della provincia di Trento, organizzato dalla UIL FPL sanità per rivendicare la mancata convocazione da parte dell’Apran per l’avvio delle trattative per il rinnovo contrattuale 2019-2021, la liberalizzazione del Part time definitivo e temporaneo orami fermo da parecchi anni, armonizzazione tra i dipendenti della provincia e quelli dell’Apss e un riconoscimento economico con un provvedimento hoc portando un aumento mensile come sta avvenendoo in parecchie Regioni Italiane, oggi tramite una missiva, siamo venuti a conoscenza che la Provincia ha demandato l’Apran di convocare le Organizzazioni sindacali per il giorno 13 aprile c.a. per l’avvio delle trattative per il rinnovo contrattuale 2019/2021.

Abbiamo appreso con grande soddisfazione che la nostra protesta è stata presa in carico dal Presidente della Provincia Autonoma di Trento Dott. Maurizio Fugatti.

Come già sollecitato in altre occasioni, l’importanza del rinnovo contrattuale 2019-2021 nasce dal fatto che in questi anni molti professionisti abbandonano questo territorio per migrare in realtà più attrattive economicamente come avviene nella nostra vicina Provincia Autonoma di Bolzano. I temi da affrontare all’interno del contratto sono molteplici a partire dall’indennità Infermieristica, l’indennità delle Professioni Sanitarie (Coordinatori, Ostetriche, Ortottisti, Tecnici sanitari di radiologia, riabilitazione e di laboratorio, ecc..), il riconoscimento della nuova allocazione nel profilo socio sanitario degli OSS e Assistenti Sociali, l’indennità di Pronto Soccorso già emanato dal Governo Nazionale, riconoscimento degli Operatori del 118 ed ecc.

Altro tema caldo da focalizzare è la liberalizzazione delle quote del Part Time definitivo, sottolineando che la graduatoria è ferma da alcuni anni e che oltre il 70% dei lavoratori della Sanità sono donne. Tale operazione sarebbe a “costo zero” e darebbe l’opportunità a molte donne/mamme di poter conciliare la vita lavorativa con quella famigliare.

Segretario della UIL FPL Sanita del Trentino Giuseppe Varagone

Scarica il pdf: 05.04.2022 comunicato stampa – –

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06 Apr
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Ucraina. Fondo si solidarietà. Emergenza 2022

Ucraina. Fondo si solidarietà. Emergenza 2022

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Il tuo datore di lavoro potrà fare altrettanto*
*Lo prevede l’accordo siglato da Cgil Cisl Uil del Trentino
con la Provincia e le associazioni datoriali.

E le somme raccolte?

Saranno gestite dal Fondo di Solidarietà della Provincia di Trento e finanzieranno progetti di sostegno e ricostruzione.

Segnala eventuali difficoltà alla Rsu o al tuo sindacato.

Vuoi saperne di più?

https://www.ufficiostampa.provincia.tn.it/Emergenza-Ucraina

Scarica il pdf: Volantino_EmergenzaUcraina-QR

Scarica la delega del lavoratore da consegnare al datore di lavoro: Fac simile di delega del lavoratore a trattenuta di solidarietà

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