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05 Set
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Filiera agroalimentare trentina. I sindacati «Nel marchio di qualità va incluso il lavoro»

04 settembre 2019 – Trentino (altro…)

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05 Set
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Alotti (Uil) «Non è scontato che Ccb compri Mediocredito»

04 settembre 2019 – Trentino, Corriere del Trentino (altro…)

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05 Set
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Accoglienza, persi 98 posti di lavoro

04 settembre 2019 – Trentino, Corriere del Trentino (altro…)

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mediocredito
05 Set
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03.9.2019 – Mediocredito: non solo preoccupazione, serve l’impegno ed il coinvolgimento delle categorie economiche trentine.

 

03.9.2019 – Mediocredito: non solo preoccupazione, serve l’impegno ed il coinvolgimento delle categorie economiche trentine.

 

 

E tornato alla ribalta, finalmente anche con l’impegno del Presidente Fugatti a mantenere un forte radicamento e territorialità dell’Istituto bancario, il destino di Mediocredito. Non sembra più scontato a questo punto il suo totale assorbimento da parte di CCB, affaccendata in questo momento appunto con Carige, visto che la politica sta pensando al mantenimento di un almeno minimo presidio azionario del capitale sociale della ”banca d’investimento” di via dei Paradisi di Trento.

Esso resta infatti l’ultimo ipotetico baluardo di credito locale, semprechè qualche imprenditore “coraggioso” trentino sia disposto ad investire e rischiare qualcosa, piuttosto che restare ad assistere alla sparizione dell’ultima banca del nostro territorio.

Per esempio proprio il nuovo presidente di Confindustria o i proprietari delle poche aziende industriali multinazionali o finanziarie con base trentina (Isa, Itas…) che potrebbero finalmente assolvere anch’essi ad un ruolo finanziario attivo, oltre che prevedere l’apertura della banca all’azionariato popolare.

La Uil afferma da tempo che il business del “nuovo” Mediocredito dovrebbe essere infatti quello delle imprese, degli artigiani, delle grandi operazioni strutturali. Con la regia e/o supporto del soggetto pubblico, che potrebbe mantenere proprio una presenza azionaria, non di maggioranza come oggi, non più consentita, ma di minoranza, magari anche in pool con CCB come già avviene da anni. Sarebbe questa una funzione complementare al credito cooperativo, quello incentrato sulle famiglie, senza lasciare l’attuale prateria creditizia alle imprese alle banche altoatesine.

Resta essenziale che risorse e funzioni concrete, quali proprio il credito e la finanza, rimangano sul territorio. Il venir meno di un istituto come Mediocredito T.A.A. o il suo mero assorbimento in un gruppo nazionale, potrebbe mettere a rischio la stessa autonomia della comunità economica, sociale e politica e delle aziende del Trentino.

 

Walter Alotti

Segretario generale
Uil del Trentino

 

Scarica il pdf: Mediocredito e territorio la Uil chiede alle categorie economiche di intervenire direttamente.

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CgilCislUil
05 Set
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Accoglienza, sindacati: servono misure personalizzate per la ricollocazione. Oggi il punto delle situazione con il presidente Fugatti e Agenzia del Lavoro. Fino a questo momento 98 persone hanno perso il lavoro. Il numero potrebbe raddoppiare nei prossimi mesi

Accoglienza, sindacati: servono misure personalizzate per la ricollocazione. Oggi il punto delle situazione con il presidente Fugatti e Agenzia del Lavoro. Fino a questo momento 98 persone hanno perso il lavoro. Il numero potrebbe raddoppiare nei prossimi mesi

Un pacchetto di misure personalizzate per favorire la ricollocazione sul mercato del lavoro delle persone che con i tagli al sistema dell’accoglienza hanno perso la loro occupazione. Le misure dovranno farsi carico di chi oggi è disoccupato, ma anche di quei lavoratori che in questi mesi hanno trovato una nuova occupazione temporanea o stanno svolgendo percorsi formativi all’estero. E’ questa la richiesta fatta oggi da Cgil Cisl Uil del Trentino con le categorie della Funzione pubblica alla riunione del tavolo sull’accoglienza con il presidente della provincia Maurizio Fugatti e i vertici di Agenzia del Lavoro. Ad oggi, secondo le rilevazioni di AdL, sono 98 le persone che hanno perso il lavoro a seguito dei tagli al sistema dell’accoglienza; altri 93 potrebbero perderlo nei prossimi mesi. Da giugno (da quando si è avviato il tavolo) tutti sono stati contattati da Agenzia e una ventina hanno già risposto positivamente. Degli altri una cinquantina ha già una nuova occupazione, spesso a tempo determinato, i rimanenti non hanno risposto alla chiamata di Agenzia anche perché in alcuni casi sono impegnati all’estero in tirocini formativi. “E’ necessario che per tutte queste persone, non solo per coloro che sono attualmente disoccupati, Agenzia attivi una presa in carico personalizzata con un pacchetto strutturato di misure – hanno sottolineato i tre segretari generali delle confederazioni, Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti con Stefano Galvagni della Fp Cgil e Marcella Tomasi della Fpl Uil -. Serve una campagna informativa, da parte di Agenzia e dello stesso sindacato, sull’offerta messa in campo ed è indispensabile che si ampli almeno fino a fine anno la finestra temporale per verificare le disponibilità dei lavoratori al fine di includere il maggior numero possibile di persone”.
E commentando il numero delle persone che in questi mesi hanno trovato un nuovo lavoro i tre segretari hanno rimarcato la professionalità di questi lavoratori: ”L’elevato numero di ricollocati è la dimostrazione che abbiamo di fronte, come più volte sottolineato, giovani lavoratori con elevata formazione e ottime competenze, che si sono subito messi in gioco per trovare una nuova chance di lavoro. Questo è apprezzabile, ma possiamo immaginare molti di questi lavori siano precari e dunque abbiamo il dovere di non lasciare sole queste persone. E’ giusto che Agenzia del Lavoro attivi tutte le misure che sono state messe in campo in questi anni nei casi di crisi aziendali per sostenerli”.
Nell’ambito dell’incontro i sindacati hanno nuovamente manifestato al presidente Fugatti la loro contrarietà allo smantellamento dell’accoglienza in Trentino. “Disinvestire su questo e altri progetti al di là delle ricadute occupazionali è un grave errore perché significa rendere la nostra comunità più insicura. Meno integrazione equivale a più insicurezza. La giunta, però, sembra interessata più alla propaganda che a gestire i problemi”.

Trento, 3 settembre 2019

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03 Set
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Formazione dei dipendenti ecco a chi spetta il «bonus»

03 settembre 2019 – Trentino (altro…)

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03 Set
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Appalto pulizie in Comune, ieri lo sciopero e il presidio «No soluzioni intermedie»

 

03 settembre 2019 – Trentino, Corriere del Trentino (altro…)

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02 Set
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LA CRISI DEL LAVORO DI CURA  E L’ASSENZA DI PERSONALE QUALIFICATO

 

 

LA CRISI DEL LAVORO DI CURA  E L’ASSENZA DI PERSONALE QUALIFICATO

nel frattempo la Provincia s’inventa nuovi profili

Da molti anni la UIL FPL denuncia una continua riduzione del personale di cura, ma la questione ormai sta dilagando in tutti i quei settori che si occupano d’assistenza alla persona, compreso quello 0-3.

Opertori OSS e Infermieri irreperibili nelle APSP (ex Case di Riposo) e nelle RSA, specialmente nelle strutture periferiche anche dell’APSS. Inoltre il problema comincia a diventare importante anche per quanto riguarda le Educatrici dei nidi che si occupano tutti i giorni dei nostri bimbi più piccoli.

Quali soluzioni per rendere questi posti più appetibili?

Solo retribuzioni più alte?

Contratto unico con la sanità per Infermieri e OSS? E per gli\le educatori\trici?

Forse dovremmo avere veramente il coraggio di ragionare puntualmente su questi servizi, sostenere i professionisti che in questi servizi lavorano e garantire un trattamento migliore, non solo economico, di quello sanitario.

L’attività svolta in queste strutture non deve essere solo di “cura della malattia” (il posto deputato a questo è appunto l’ospedale) ma cura della Persona, garantendo una vita il più possibile normale agli utenti che nelle strutture vivono. Per fare questo si devono analizzare i servizi erogati e cambiare la modalità di assegnazione del personale: come UIL FPL chiediamo ormai da anni di ragionare in modo diverso sui parametri perchè non siano uno sterile calcolo matematico ma una valutazione ponderata dei bisogni delle persone. Solo così gli operatori del settore potranno essere parte integrante e attiva del sistema, non “semplici sanitari” ma professionisti dell’assistenza.

Nei nidi invece la questione retributiva è una variabile importante: strutture ormai completamente esternalizzate al Terzo settore, non riconoscono retribuzioni concorrenziali a giovani laureate. Infatti tutte le educatrici dei nidi hanno alta formazione ma retribuzioni non superiori a € 1.100,00/1.200,00: non il massimo per persone con laurea e master!

Nel frattempo la Provincia vaglia l’ipotesi di creare una nuova figura professionale, dedicata all’assistenza domiciliare, che supplisca alle carenze di personale OSS: forse prima di inventarsi soluzioni sarebbe bene capire quale servizio l’Ente pubblico voglia garantire alla popolazione trentina.

 

La Segretaria Provinciale

UIL FPL Enti Locali

Marcella Tomasi

Scarica il pdf: 31_08_2019 COMUNICATO STAMPA CRISI PERSONALE DI CURA

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02 Set
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S.Chiara, personale senza parcheggio. La protesta. L’odissea dei dipendenti dell’ospedale del capoluogo per trovare posti liberi per andare a lavorare. Varagone (Uil): «I posti bianchi non sono controllati e i treni della Valsugana non sono compatibili con gli orari di lavoro»

02 settembre 2019 – Trentino (altro…)

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02 Set
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Marangoni e Cartiere, mese cruciale

01 settembre 2019 – Corriere del Trentino (altro…)

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