15 gennaio 2021 – Trentino

Coop Alto Garda in positivo e ora si ridiscute il contratto

Il confronto. Nonostante l’annata difficile i conti tornano. Adesso sul tavolo la ridefinizione dell’integrativo. Santuliana: «Niente premi fissi, semmai possiamo discutere sui variabili»

ALTO GARDA. Per la Cooperativa Alto Garda si sta aprendo un altro anno molto difficile, ma le premesse non sono tutto sommato da buttare via: quello scorso, nonostante tutto, finisce con il bilancio in attivo. Di poco, ma comunque in attivo con un fatturato che si aggira sui 35 milioni di euro e con un +0,02 per cento rispetto all’anno precedente. Ma la politica del nuovo Cda uscito dopo il periodo del commissariamento è quella di affrontare ogni ostacolo con la giusta determinazione e un passo alla volta. E il primo passo da fare è quello del contratto integrativo appena scaduto, terreno solitamente di scontri molto aspri con i sindacati, ma in un clima decisamente diverso dagli anni passati.
Ieri c’è stato il secondo incontro sul tema, ancora interlocutorio, per la verità. Sono state espresse le varie posizioni generali, in attesa di avere in mano i dati concreti di entrate, uscite e aree di costo sulle quali innestare la proposte. «Per prima cosa abbiamo ottenuto la proroga di un mese del contratto scaduto a fine anno -spiega Avanzi della Cisl -in modo da avere il tempo sufficiente per valutare i documenti contabili, avanzare le nostre proposte e chiudere la trattativa. Tra una decina di giorni potremo essere più concreti e arrivare davvero a un accordo a fine mese».

«Di certo – aggiunge Bassios, Uiltucs Uil – i lavoratori hanno già fatto molti sacrifici con l’integrativo in scadenza e anche con quello precedente. La posta minima è non peggiorare quanto previsto da quello che andrà in scadenza a fine gennaio».

«I sindacati volevano una proroga più lunga dice il presidente della Coop Paolo Santuliana, ma abbiamo accettato solo un mese: per noi quella proroga vuol dire un grosso costo». Ma anche su un altro aspetto il presidente è stato chiarissimo: «Ho posto dei paletti sui quali non è possibile transigere, come ad esempio niente accordi sul fisso, ma solo sul variabile. Non possiamo permetterci di avere costi fissi in un clima così incerto come quello attuale, quindi è meglio legare eventuali incentivi a specifici risultati che possono essere non solo il fatturato, ma anche lo smaltimento del monte ferie, ad esempio o la riduzione degli “sprechi”».
Insomma, il concetto semplificato è che se si guadagna si divide tra tutti, se non si guadagna non c’è trippa per nessuno. «Credo -continua il presidente -che i sindacati, soprattutto in un momento come questo, abbiano compreso il mio ragionamento e io sono ottimista che si possa raggiungere un accordo che dia soddisfazione a tutti. Ricordo che noi usciamo da un commissariamento, che stiamo affrontando il periodo della pandemia che per la Coop Alto Garda risulta ancora più pesante essendo strutturata per dare risposte anche ai turisti che non si sono visti e che quest’anno dobbiamo rimborsare 2 milioni di euro di prestiti fatti a suo tempo per tenere in vita la cooperativa. Anche qui sono fiducioso di poter rateizzare o dilazionare il prestito, ma sono tutti aspetti non scontati e che comunque hanno un impatto sull’azienda e di cui bisogna tenere conto in sede di trattative. È vero che i nostri lavoratori hanno fatto grandi sacrifici in questo periodo, ma è anche vero che hanno potuto continuare a lavorare e a ricevere uno stipendio. Vogliamo garantirlo anche per il futuro».
La Coop Alto Garda ha 147 dipendenti e 8 filiali. L’anno scorso hanno lavorato bene i negozi “di vicinato”, ma hanno sofferto inevitabilmente quelli più “turistici” (quello di Torbole e quello al Blue Garden). «Ma devo dire che è andata bene con il segno più in fondo al bilancio».

 

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