Il T – 19 novembre 2022

Gruppo Fedrigoni, scatta la cassa integrazione

Gli affari sono andati in modo incoraggiante fino a settembre. Quando i magazzini dei clienti delle cartiere si sono riempiti, però, gli ordini hanno cominciato a calare. Un calo delle commesse che ha portato l’attività del Gruppo Fedrigoni a rallentare. L’esito, pur alla luce di un fatturato in crescita e di un margine operativo solido, è la fermata delle fabbriche. Da metà dicembre, per un mese almeno, le sedi di Varone, Scurelle e Arco si apprestano a uno stop prolungato sotto Natale, come il resto degli stabilimenti italiani. E per circa 526 addetti nell’Alto Garda, tra lavoratori dipendenti e somministrati, scatterà la cassa integrazione.
Durante l’incontro di ieri, alla presenza delle segreterie nazionali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom- Uil, i vertici aziendali hanno presentato un quadro che si era già delineato da alcune settimane. La scia creata dalla spirale inflattiva, legata ai rincari di energia e materie prime, è maturata una congiuntura di mercato negativa. L’azienda ha comunque scelto di proseguire con l’attività. Ma il calo delle commesse delle ultime settimane ha portato alla decisione, pattuita con le Rsu, di fermare temporaneamente gli stabilimenti del Gruppo. Compresi quelli trentini. E così, per un migliaio di addetti a livello nazionale e circa 500 in provincia, da metà dicembre scatterà la cassa integrazione.
Il protocollo firmato ieri avrà validità, salvo proroghe, fino al 31 gennaio 2023. Il calendario che al momento scandisce la pausa delle unità produttive e degli stabilimenti va dal 13 dicembre (12 per lo stabilimento di Scurelle) al 18 gennaio 2023. Una situazione che si prova a tamponare sfruttando ferie e permessi arretrati. In modo da non sacrificare ulteriore reddito dei lavoratori, in un periodo che vede già fortemente ridimensionato il potere d’acquisto delle famiglie. Nella
contrattazione, i sindacati hanno assicurato nei periodi di cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo) la 13esima e la 14esima mensilità e blindato il premio produzione.
La decisione di fermare l’attività arriva in un anno, il 2022, caratterizzato da una forte espansione del Gruppo veronese, presente in 132 paesi e attivo nella vendita di carte per packaging, stampa e grafica, e di prodotti autoadesivi. Il fatturato dei primi nove mesi è salito a 547 milioni (+36% rispetto al 2021). Questo anche grazie a due recenti acquisizioni. La prima, perfezionata a ottobre, della spagnola Guarro Casas. Il secondo acquisto, invece, ha guardato alla Francia, a Papeterie Zuber Rieder. Le fermate produttive puntano a preservare salari e posti di lavoro in uno dei comparti più energivori della realtà industriale e quindi più esposti ai venti di crisi. L’impegno del Gruppo, una volta ripresa la produzione, è di proseguire con gli investimenti.

 

Scarica il pdf: IL T Fedrigoni ART 191122