l’Adige – 14 aprile 2024

«Il diritto all’abitare è negato in Trentino»

«Abitare è un diritto che in Trentino è negato in molti modi e a tanti». Perché ora non è più sufficiente avere un contratto fisso per riuscire ad avere un tetto sopra la testa. Oltre 200 persone sono scese in piazza ieri pomeriggio per partecipare alla manifestazione organizzata dallo Sportello casa per tutti e tutte, realtà che per prima ha preso la parola davanti alla folla. Alla protesta hanno aderito numerose sigle, fra cui Anpi, Arci del Trentino, Erre e i sindacati Cgil Cisl e Uil. Il corteo partito da piazza Duomo alle 15 ha percorso le vie del centro per poi approdare sotto il palazzo della Provincia in piazza Dante. A muovere i manifestanti un unico obiettivo, «chiedere delle soluzioni concrete» sulle politiche abitative. «Ho amici che pur avendo un posto di lavoro con contratto fisso, dormono all’ostello dei senzatetto, sotto i ponti», ha dichiarato Tommaso Baldo dello Sportello. «Agli inquiline Itea che si sono visti recapitare delle bollette e spese condominiali allucinanti. Alle persone che vivono in case sovraffollate. La prima cosa da fare nella lotta alla casa è dire e dirci, guardandoci in faccia, che siamo tutti nella stessa situazione. I prezzi delle case si alzano per tutti». Dito puntato contro la Giunta Fugatti: «Qualcuno ha vinto le elezioni dicendo “casa popolare, prima i trentini”, invece l’hanno tolta a tutti», ha aggiunto Baldo. Nel mirino anche Itea: «Aspettiamo una casa di edilizia pubblica da vent’anni, mentre Itea ne ha accumulate oltre 1.400 di sfitte».
Ma altrettanto grave che «giovani tra i 25 e 35 anni vivono ancora con i genitori perché i salari bassi e il lavoro precario non permettono loro di sostenere un affitto o di accedere ad un mutuo. In questa regione ci vogliono oltre 50 anni di lavoro per vivere e pagarsi un mutuo».
Ad aggravare pesantemente la situazione gli alloggi turistici. «Siamo coloro che subiscono la “turistificazione” selvaggia del Trentino si legge nell’appello divulgato che vedono i beni comuni e le proprie tasse usate per organizzare eventi, offrire servizi, “promuovere il territorio” e tante altre amenità che attirano sempre più turisti e producono un tipo di turismo che a noi porta invece solo salari insufficienti e un mercato immobiliare stagnante e con prezzi alle stelle. Siamo favorevoli alle tutele e alle garanzie per chi affitta alloggi con contratti di lungo periodo, ma non siamo disponibili a subire ancora le conseguenze degli affitti incontrollati, spesso in nero, a turisti». Le soluzioni, secondo lo Sportello, non mancano. «Chiediamo un tavolo sfratti per risolvere “caso per caso”, la ristrutturazione di tutti gli alloggi Itea sfitti», ma anche «limiti per la “turistificazione” e ostelli pubblici».
Tante sono state le testimonianze dirette di chi ha voluto far sentire la propria voce. «Porto il punto di vista della popolazione studentesca ha detto Francesco, un universitario di quei soggetti che vengono mensilmente costretti a pagare 400, 500, 600 euro al mese per una stanza, ammucchiati come topi in case ammuffite, con caldaie da esterni in cucina, costretti a passare i mesi più freddi al di sotto della temperatura minima consentita per legge. È arrivato il momento di dire basta».
Presenti in rappresentanza dell’amministrazione comunale anche il consigliere Federico Zappini e l’assessora Giulia Casonato. Ma anche Europa Verde con la consigliera provinciale Lucia Coppola e il Pd del Trentino con la deputata Sara Ferrari e il consigliere provinciale Paolo Zanella, il quale dichiara che per l’emergenza abitativa sia necessario «accelerare»: «Si deve agire sul mercato facendo leva sulla questione fiscale, non solo sull’edilizia pubblica». «A Roma abbiamo presentato una legge in Parlamento ha aggiunto Ferrari e sostenuto la petizione popolare promossa dal Sunia per il sostegno degli affitti e la morosità incolpevole. Fondi che il governo ha tagliato lo stesso anno abbia concesso 19 condoni fiscali».

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