Il T – 20 aprile 2024

Incentivi agli alberghi per le Olimpiadi. Sindacati e imprese si dividono. Cgil, Cisl e Uil: «“Stop soldi a pioggia». Bort: «Disegno positivo, si parta presto»

 

Gli arrivi sono cresciuti dell’8,4% e le presenze (+7,7%) sono arrivate alla cifra di 19 milioni alla fine del 2023. È il risultato migliore di sempre per il movimento turistico trentino. Alla luce di questi dati, l’annuncio di un maxi-bando per le Olimpiadi invernali 2026, con contributi fino a 300mila euro per investimenti nella riqualificazione dell’offerta turistica, fatto dall’assessore provinciale al turismo Roberto Failoni i settori alberghiero, piace ancora meno ai sindacati. Il record di visitatori ha «riflessi positivi anche sulla redditività delle imprese», e secondo Cgil, Cisl e Uil del Trentino mancano le ragioni per stanziare aiuti a pioggia. Sull’altro fronte ci sono albergatori che invece spingono per la legge che la giunta vorrebbe approvare entro l’estate. «Bisogna che questa legge prenda subito l’avvio e anche nella sua attuazione tenga conto della necessità di fare molto in fretta per non finire in ritardo», commenta Gianni Bort, presidente di Confcommercio del Trentino.
«Contributi pubblici selettivi»
«Il turismo trentino gode di ottima salute e questa non può che essere letta come una buona notizia visto il peso che il comparto riveste sull’economia provinciale», commentano i sindacati. Proprio perché il comparto ricettivo si presenta in ottima salute, con riflessi positivi sulle imprese, che hanno aumentato i prezzi del 6,7%, «ogni riflessione sulle misure di sostegno al comparto, anche legate alle Olimpiadi invernali, deve essere orientata alla crescita del valore aggiunto del settore, della sostenibilità del prodotto turistico e, soprattutto della qualità del lavoro, a cominciare dalle retribuzioni». Rispetto alla legge ad hoc per sostenere gli alberghi trentini. «Ribadiamo la necessità di rivedere gli sgravi Irap che portano nelle tasche delle imprese circa 80 milioni di euro l’anno senza nessun effetto sulla crescita economica», ricordano i segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti. Cgil, Cisl e Uil da tempo insistono per un cambio di passo a Piazza Dante sulle logiche di erogazione di aiuti a pioggia. Chiedono «contributi pubblici selettivi» ed «effetti addizionali sulla propensione agli investimenti delle imprese turistiche».
Paghe inferiori a Bolzano
I sindacati ricordano che oggi chi lavora nel turismo in Trentino ha retribuzioni giornaliere più leggere quasi del 25% di chi fa lo stesso lavoro in Alto Adige. «I numeri ci dicono che il settore va a gonfie vele, quel gap va colmato migliorando le retribuzioni, la conciliazione vita e lavoro e la formazione degli operatori. Tutte scelte che renderebbero anche il comparto più attrattivo per le lavoratrici e i lavoratori. La carenza di manodopera si compensa anche con investimenti di questo tipo». Le risorse, secondo le parti sociali, vanno ponderate.
«Semmai è opportuno spingere le aziende ad investire risorse proprie che in casa ci sono e dirottare i finanziamenti pubblici a sostegno della produttività del settore, notoriamente bassa, ma anche alla qualità dell’offerta e soprattutto del lavoro».
Albergatori: si parta in fretta
L’altra faccia della medaglia sono albergatori che invece spingono per accelerare i tempi dell’emanazione della legge che la giunta vorrebbe approvare entro l’estate. «La crescita consistente del turismo conforta. Albergatori in primis, ma anche commercio, attività di ristorazione, agricoltura. Accogliamo in modo positivo la proposta. Ogni Olimpiade ha dato il via a erogazioni di contributi consistenti. Bisogna che questa legge prenda subito l’avvio e anche nella sua attuazione tenga conto della necessità di fare molto in fretta per non finire in ritardo», commenta Gianni Bort, presidente di Confcommercio del Trentino e dell’Unione albergatori (Unat). Su una cosa, però, imprese e sindacati sono d’accordo: il punto di riferimento è Bolzano. «È giusto che il nostro sistema turistico si qualifichi e tenda all’eccellenza dell’offerta. Bolzano ha spinto verso la qualità, e i risultati si vedono anche nel Pil generato dal turismo. È giusto che seguiamo questa strada e che la Provincia, sfruttando l’opportunità del maggior afflusso di turisti durante i giochi 2026, pensi a strumenti che permettano alle imprese di darsi una qualificazione».
Più posti letto e di qualità
In tutto i posti letto offerti dal settore alberghiero nel 2023 hanno superato le 91 mila unità. Ma secondo Bort c’è margine per crescere ancora. «Abbiamo tante strutture piccole che avranno bisogno di posti in più. Posti letto ma anche in stanze più ampie, strutture con centri benessere, e anche spa di località per caratterizzare ancora di più il turismo».

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