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Casa. Finalmente il blocco degli sfratti e il fondo per la morosità incolpevole
I sindacati soddisfatti per i provvedimenti votati in commissione: “Prime risposte all’emergenza casa. Ora il Consiglio sia coerente”
“La prima commissione consiliare, impegnata nella discussione sull’assestamento, prende atto dell’emergenza casa e vota due significativi emendamenti per dare risposte alle famiglie che subiscono il disagio abitativo. Il blocco degli sfratti per gli inquilini Itea e la costituzione del fondo per le morosità incolpevoli degli alloggi privati sono due importanti segnali di attenzione di fronte alle difficoltà che vivono moltissimi trentini. Esprimiamo soddisfazione per il voto della Prima commissione e auspichiamo che sia solo il primo passo per mettere finalmente al centro questo tema”. Lo dicono Cgil Cisl Uil non appena appreso del voto favorevole su due emendamenti all’assestamento di bilancio, proposti dal consigliere di Futura Paolo Zanella.
“La questione sfratti è stata sollevata da oltre un anno anche dalle nostre organizzazioni sindacali e il blocco è un atto di civiltà nei confronti delle fasce più deboli della popolazione – dicono Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti -. E’ inaccettabile infatti lasciare senza un tetto le famiglie mentre Itea ha mille appartamenti sfitti che non riesce a ristrutturare e immettere sul mercato”.
E sul fondo per la morosità incolpevole aggiungono: “Si tratta di uno strumento di garanzia per chi affitta sul libero mercato, peraltro già utilizzato in tutto il resto d’Italia, e che in questa fase è fondamentale anche per sostenere i proprietari e spingere perché aumentino la disponibilità di locazioni. Aumentando l’offerta di alloggi dovrebbero ridimensionarsi anche i canoni”.
Adesso la palla passa al Consiglio provinciale. “Ci aspettiamo che Giunta e maggioranza sostengano questi emendamenti in Aula. Non farlo vorrebbe dire voltarsi dall’altra parte di fronte al dramma di molte famiglie”.
Le tre confederazioni sollecitano anche la convocazione nel più breve tempo possibile del Comitato provinciale per l’edilizia abitativa.
“Abbiamo già richiesto formalmente la convocazione all’assessora Zanotelli. Sollecitiamo una sua risposta”.
Trento, 12 luglio 2023

VIOLENZA E MOLESTIE NEL MONDO DEL LAVORO
Convenzione IL 190, ruolo del sindacato e strategie di prevenzione
19 LUGLIO
ORE 14:30 – 17:30
CENTRO CONVEGNI
BRUNO BUOZZI
UIL – VIA LUCULLO, 6 – ROMA
DIRETTA STREAMING
facebook: UILLavoroCoesioneTerritorio
14.30 APERTURA LAVORI
Ivana Veronese
Segretaria Confederale UIL
14.45 CONVENZIONE ILO N. 190: ASPETTI INNOVATIVI E STATO DELL’ARTE
Gianni Rosas
Direttore Ufficio ILO per l’Italia e San Marino
L’ATTUAZIONE DELLA CONVENZIONE ILO 190 IN ITALIA DOPO LA LEGGE DI RATIFICA
Edoardo Ales
Professore Ordinario di Diritto del Lavoro
Università Partenope di Napoli
LE (DIS)PARITÀ NEL MERCATO DEL LAVORO. CONTRASTARE GLI STEREOTIPI
Roberta Paoletti
Ricercatrice Fondazione Brodolini
VIOLENZA E MOLESTIE NEL MONDO DEL LAVORO. IL RUOLO DEL SINDACATO
Roberta Musu
Segretaria Nazionale UILCOM
Irene Delaria
Funzionaria Salute e Sicurezza UIL
PREVENIRE I FENOMENI DI VIOLENZA E MOLESTIE NEI LUOGHI DI LAVORO. IL RUOLO DELLA RICERCA INAIL
Giovanna Tranfo
Direttrice Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale
(DIMEILA) – INAIL
16.30
DIBATTITO
17.30
CHIUSURA LAVORI

Edilizia. Comunicato stampa unitario. «Sulla sicurezza c’è ancora molto da fare»
Il grave infortuno avvenuto ieri in un cantiere edile di Trento, nel quale un lavoratore di origine albanese ha riportato gravissime ferite a causa della caduta da un ponteggio alto più di 10 metri, fa comprendere come, anche nella nostra ricca provincia, molto si debba ancora fare, per arrivare a garantire la sicurezza sul lavoro, in particolare nel settore delle costruzioni, tra i più colpiti – anche a livello nazionale – dal fenomeno.
Ad oggi – evidenziano i Segretari generali di Feneal UIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL Matteo Salvetti, Fabrizio Bignotti e Giampaolo Mastrogiuseppe – sono ancora troppo pochi gli ispettori del lavoro dedicati alla cantieristica. Solo otto, a fronte di un settore che negli ultimi anni è cresciuto molto per numero di addetti e nuove imprese, anche a seguito del boom degli ordinativi legato al cosiddetto “bonus 110%”. Un numero che dovrà necessariamente essere incrementato e accompagnato da opportune strategie, anche a livello provinciale, volte a far entrare la sicurezza sul lavoro tra le materie oggetto di studio nella scuola primaria e secondaria, con la costituzione di corsi ad hoc.
Massima attenzione deve esser rivolta anche al rispetto degli orari di lavoro, in particolare durante il periodo estivo quando – come accade in questi giorni e sempre più frequentemente negli ultimi anni – le temperature raggiungono temperature elevatissime alle basse altitudini della nostra Provincia, costringendo chi lavora nei cantieri ad essere maggiormente esposto al rischio di colpi di calore fatali, non solo per chi opera sui ponteggi, come testimonia la morte sul lavoro di un addetto alla manutenzione stradale avvenuta ieri a Lodi.
In Trentino inoltre, a causa dell’ostruzionismo delle parti datoriali, non è stato ancora possibile nominare un RLST, il rappresentante territoriale per la sicurezza sul lavoro. Uno dei pochi territori, in Italia, ad esserne sprovvisto. Un controllo in più che non dovrebbe certo spaventare le aziende che operano già nella regolarità e nel rispetto della normativa antinfortunistica.
Per quello che ci compete direttamente, all’interno del sistema della bilateralità edile, riteniamo che la prevenzione degli infortuni debba passare inoltre per un incremento delle visite dei tecnici di Centrofor, nei tanti cantieri attualmente attivi.
In conclusione, i Segretari generali di FENEAL UIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL, ribadiscono che la ricetta migliore per la prevenzione degli infortuni è semplice ed è fatta in maniera inscindibile di formazione e controlli. Se tutto questo significa in apparenza un aumento dei costi per l’ente pubblico – ricordano Matteo Salvetti, Fabrizio Bignotti e Giampoaolo Mastrogiuseppe – ricordiamo che ben maggiori sono i costi derivanti dagli infortuni, umani e materiali, per la comunità e per gli individui. Il rispetto della sicurezza sul lavoro, in tal senso, non deve essere visto dalle imprese come un costo aggiuntivo o una semplice formalità alla quale dover adempiere, quando in gioco è la salute dei lavoratori.

Famiglie sempre più in affanno. Giunta immobile. Cgil Cisl Uil: aumenta il numero di quanti non riescono a pagare le rate dei mutui e frena la crescita dei risparmi. L’inflazione ha eroso una fetta consistente del potere d’acquisto dei redditi fissi. In assestamento nessuna misura significativa
“Le famiglie trentine non riescono più a risparmiare come negli anni scorsi. L’aumento del costo della vita infatti ha ridotto la capacità di accumulare e investire. Dunque il rallentamento nella crescita dei depositi bancari che si nota tra il 2021 e il 2022, appeno un +0,43%, con molta probabilità diventerà più significativo”. Lo sostengono Cgil Cisl Uil guardando con preoccupazione anche alla crescente percentuale di trentini che faticano a pagare le rate dei mutui. “Con un’inflazione che anche a maggio si è mantenuto sopra il 9% i cittadini a reddito fisso fanno sempre più fatica a mettere via qualche risparmio – dicono Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Una tendenza peraltro già evidenziata dall’analisi di Banca d’Italia e che ora Ispat conferma”.
Quindi se è pur vero che i trentini si confermano buoni risparmiatori, è altrettanto vero che avanzare risorse dalle entrate mensili è sempre più difficile. “Per questa ragione ci saremmo aspettati dei provvedimenti a sostegno delle famiglie che hanno contratto un mutuo ad esempio, sulla scia di quanto deciso nelle scorse settimane dalla Provincia di Bolzano, che ha aumentato del 15% tutti gli strumenti di sostegno ad inquilini e mutuatari aumentandoli”, insistono i tre segretari che guardano con preoccupazione anche alla manovra di assestamento dove non ci sono risorse sufficienti per aiutare i nuclei familiari.
Allo stesso tempo i tre sindacati non nascondono il malcontento per l’inerzia con cui a livello locale e nazionale si affronta il tema dei rinnovi contrattuali. “A causa dell’inflazione un dipendente medio ha perso circa due mensilità in un anno. E non è ancora finita. Le uniche strade per ridare fiato alle famiglie sono il rinnovo dei contratti nazionali ed integrativi e l’adeguamento dei sostegni provinciali al reddito. Su entrambi i fronti registriamo un sostanziale immobilismo”, concludono.
Trento, 11 luglio 2023