l’Adige – 07 ottobre 2023

Cameriere ai piani, lunedì sciopero al Nerocubo

Si riapre la vertenza sindacale riguardante il servizio di pulizia ai piani dell’Hotel Mercure Nerocubo. Con un comunicato stampa diffuso ieri Stefano Picchetti, segretario Uil Tucs del Trentino Alto Adige, ha annunciato che lunedì 9 ottobre le cameriere saranno in sciopero. «Le condizioni dei lavoratori del turismo sono sempre più spesso lontane dal poter essere definite dignitose a causa della continua applicazione di contratti pirata, che prevedono retribuzioni di gran lunga inferiori rispetto ai Ccnl siglati dalle organizzazioni sindacali realmente rappresentative, e dalla frequente pratica delle esternalizzazioni dei servizi di gestione interni delle strutture alberghiere. Le società interessate sono la società cooperativa Quick Service e la società cooperativa Arcobaleno, rispettivamente vecchia e nuova appaltatrice del servizio di rifacimento camere e pulizia dell’Hotel in questione ed entrambe consorziate del medesimo Consorzio Ambra con sede a Roma. La prima di queste due ha applicato per anni in azienda ben due contratti firmati da Ugl e Confsal con una paga oraria di circa quattro e cinque euro attraverso un sistema di pagamento che potremmo definire a cottimo, o meglio a camera. Per cui, la retribuzione percepita dalle dipendenti non rispecchia le ore realmente lavorate ma il numero di camere pulite, ad ognuna delle quali è associato un minutaggio forfettario». «Solo pochi giorni la Quick Service – sottolinea Picchetti – ci ha telefonato comunicandoci che il primo ottobre ci sarebbe stato un nuovo cambio appalto senza ulteriori specifiche. E solo pochi giorni prima l’insediamento è stato comunicato a noi e alle lavoratrici che la nuova società appaltatrice sarebbe stata la società cooperativa Arcobaleno (società creata il 23/07/2023). La nuova cooperativa, nel solco della gestione precedente, ha finora rifiutato ogni pretesa avanzata dalle lavoratrici e, anzi, ha tentato di riproporre nuovamente lo stesso contratto siglato da Confsal rifiutato dalle lavoratrici che hanno dichiarato sciopero il 4 ottobre. La società ha subito fatto un passo indietro dichiarando di essere incorsa in un “errore di battitura”. I nuovi contratti sono arrivati e sono stati firmati ma non rispecchiano, ancora una volta, la categoria alla quale le lavoratrici appartengono».

 

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