Il T – 21 gennaio 2024

«Emergenza casa, la politica pensi alle famiglie». Alotti (Uil) contro la giunta: «La Provincia ascolta le imprese ma dimentica l’edilizia sociale»

Una mossa che strizza l’occhio alle imprese, più che ai lavoratori e che trascura le esigenze di tante famiglie in attesa di un alloggio. Il segretario provinciale della Uil del Trentino commenta con parole di rammarico la modifica della legge provinciale 15 del 2015 che consentirà di utilizzare gli alberghi dismessi, una volta rimessi a nuovo, come foresterie per ospitare, oltre al personale di strutture ricettive, anche lavoratori di altri settori. Stagionali, operai, camerieri e addetti al commercio, dipendenti dell’industria e dei servizi. La bozza del disegno di legge per la variazione al bilancio di previsione 2024-2026 approvata venerdì dalla giunta contiene infatti un articolo che introduce modifiche alla norma urbanistica voluta dall’assessore provinciale all’urbanistica Mattia Gottardi. «Questa norma, che era attesa e richiesta dalle parti sociali, soprattutto dalle associazioni imprenditoriali, ha avuto una corsia preferenziale, ma non riguarda l’edilizia pubblica, bensì l’urbanistica ed è cartina tornasole delle premure sempre rivolte da Fugatti e dalla sua Giunta, alle aziende e alle imprese», scrive in una nota Alotti.
Il sindacalista parla di due pesi e due misure utilizzati nel sostenere le misure richieste dalle imprese e, dall’altro, l’edilizia pubblica. «Il neo assessore all’edilizia Marchiori è silente e non ci pare siano state proposte variazioni di aumento di stanziamenti per l’edilizia pubblica e la casa per le famiglie trentine – nota il segretario di Uil Trentino – Temiamo quindi che la visione a senso unico (attenzione esclusiva alle aziende) della precedente legislatura si riproponga anche questo giro, nascosta dietro problemi, come quello della casa, che si dice sì di voler affrontare, ma con poca attenzione alle famiglie ed alle persone, piuttosto con l’occhio e la borsa a disposizione di imprese e aziende».
L’emergenza casa tocca tanti lavoratori che incontrano affitti troppo alti per le proprie tasche, soprattutto nelle aree turistiche del Trentino. Di riflesso le imprese non riescono ad attrarre o mantenere personale sul territorio, complici anche le difficoltà abitative. Ma per Alotti le soluzioni al problema che affligge le famiglie devono partire dal rilancio dell’edilizia pubblica sociale.
«Rimaniamo in attesa di stanziamenti per l’edilizia pubblica sociale, di un piano per la ristrutturazione degli alloggi Itea sfitti, della valorizzazione di immobili pubblici riconvertibili in alloggi di edilizia pubblica, della riattivazione di un piano di Housig Sociale per il canone moderato e della creazione di un Fondo di garanzia per gli affitti del comparto privato, che si abbini ai contributi per l’affitto ed alle previsioni di tutela per gli inquilini morosi incolpevoli – conclude – Sono anni poi che non vengono più emessi bandi di aiuto per l’acquisto della prima casa, con contributi a fondo perduto o almeno copertura almeno parziale degli interessi sui mutui, dei giovani (sempre meno, visti i chiari di luna) che volessero mettere su famiglia».

 

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