Il T – 21 gennaio 2024

Salari. I sindacati: «L’aumento non basta»

Aumenti attesi, ma «in ritardo», almeno secondo i sindacati, evidentemente non del tutto convinti dalle parole del presidente Maurizio Fugatti, nell’annuncio dello stanziamento di 117 milioni per l’adeguamento dei contratti di pubblico impiego: «Siamo i primi a onorare gli impegni». E ora chiedono, con particolare attenzione ai lavoratori del comparto sanitario, «rapidità» nel’applicazione. Per la Uil Trentino: «Lo stanziamento dei primi fondi era atteso almeno da un mese». «Le pressioni da parte nostra allo scopo di sbloccare l’iter sono state continue – sostiene il segretario Walter Alotti –. È solo il caso di ricordare come il 18 luglio 2023, dopo una non semplice trattativa politica venne raggiunto un accordo finalizzato al finanziamento dei rinnovi contrattuali 2022 – 2024 del pubblico impiego. A seguito di quella firma, nei mesi autunnali si è riusciti a chiudere una serie di accordi, per ultima un’intesa tecnica sia sugli aumenti da destinare a lavoratrici e lavoratori». Sul fronte della sanità, la Uil chiede di «non limitarsi a destinare gli aumenti sui tabellari». «Contemporaneamente — spiega il segretario di Uil Fpl Trentino, Giuseppe Varagone — va riconosciuta economicamente e giuridicamente la responsabilità e l’evoluzione
delle competenze, di questi professionisti come infermieri, ostetriche, tecnici sanitari di radiologia e di laboratorio, fisioterapisti, oss, operatori della centrale unica 112». Per quanto riguarda la scuola, infine, «l’obiettivo — sostiene il responsabile d’area sempre di Uil, Pietro Di Fiore è avere gli aumenti entro la primavera, arretrati compresi». Ma i soldi basteranno? Luigi Diaspro, segretario della Cgil Fp del Trentino, sottolinea come: i 119 milioni per il rinnovo dei contratti persano per il 6,3%, cioè per un terzo dell’inflazione del triennio 2022-2024, che viaggia, invece, tra il 16 e il 18%. Pertanto queste misure non possono che essere considerate un mero anticipo degli aumenti a regime, data la distanza con l’inflazione reale e l’insufficiente recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni trentine. Un tema che, come la stesso presidente Fugatti ha dichiarato nel proprio discorso programmatico, rientra tra le priorità di questa legislatura. In un momento in cui facciamo i conti con carenze di personale a tutti i livelli, non è più tempo di tentennamenti: la Provincia incontri i sindacati di categoria e si pianifichi un piano di investimenti per adeguati aumenti contrattuali, per rivedere gli ordinamenti professionali e le indennità, e per un piano straordinario di assunzioni e stabilizzazioni».
Più positiva, la Cisl, che con il segretario della Funzione pubblica, Giuseppe Pallanch, afferma: «È una risposta importante per i lavoratori della sanità. Ma c’è anche molto altro da fare: una battaglia in cui siamo costantemente impegnati è quella per riconoscere il giusto trattamento e la giusta valorizzazione degli autisti soccorritori, un ruolo spesso dietro le quinte ma una figura fondamentale nella catena dei soccorsi. Una figura che per la Provincia quasi non esiste e di cui va riconosciuta al più presto la professionalità».

 

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