l’Adige – 10 gennaio 2024

Grand Hotel Imperial chiuso da domenica. Licenziamento firmato per 32 lavoratori La Uil-Tucs: «La Provincia dia garanzie»

LEVICO TERME – Il giorno dell’Epifania non si è portato via soltanto tutte le feste, ma anche 32 posti di lavoro garantiti finora al Grand Hotel Imperial Terme di Levico dalla società Fidelity Italia srl, controllata da soci tedeschi. L’albergo più prestigioso della zona laghi e uno dei più antichi del Trentino è chiuso infatti dal 7 gennaio e il personale che in questi anni ne ha curato pulizia, accoglienza, cucina e trattamenti ora è a piedi.
Lunedì è stato firmato dalla Uil-Tucs e dalla Fidelity Italia srl l’accordo di licenziamento collettivo che riguarda 12 operatori a tempo indeterminato e altri 20 con contratto a chiamata. Un licenziamento che non presenta al momento prospettive di reimpiego nello stesso esercizio, anche perché nessuno sa ancora chi e quando lo riaprirà.
Nei mesi scorsi si è scritto infatti che Patrimonio del Trentino spa ha messo in vendita il complesso immerso nel Parco asburgico per 10 milioni di euro, in base a una proposta privata ricevuta in estate. L’avviso per la manifestazione di interesse pubblicato in ottobre, non ha visto farsi avanti nessun altro possibile acquirente. Ma la vendita deve essere ancora perfezionata, conferma il presidente di Patrimonio Andrea Villotti, in quanto l’offerta di acquisto e rilancio anche strutturale dello storico albergo, che si dice sia stata avanzata da un gruppo italiano già presente in Trentino nel settore del wellness e alberghiero (ma il cui nome resta coperto dai patti di riservatezza tra le parti), ha dovuto essere inoltrata alla Soprintendenza per i Beni culturali perché tutto il “pacchetto” composto da Grand Hotel, Villa Sissi e parte del Parco è tutelato. «La Soprintendenza ha tempo fino a marzo per fare le proprie valutazioni, mentre ovviamente l’immobile – per essere venduto – deve tornare nella nostra disponibilità», spiega Villotti. Questo dovrebbe avvenire entro poche settimane, segnando l’uscita di scena definitiva di Fidelity Italia srl dopo una gestione lunga sette anni, «andata male – commenta il presidente – non per incapacità degli imprenditori, ma per cause indipendenti ed esogene» che hanno portato la società (gravata dai debiti) fino al concordato in continuità.
Quanto alla riapertura, Villotti dice che difficilmente avverrà in primavera, mentre da aprile – se la cessione andrà in porto – potrebbero essere avviati i pmi lavori sugli impianti: «Ma chi arriverà privilegerà la qualità, piuttosto che i tempi».
Un aspetto che interessa invece di più ai lavoratori. Ora, siglato il licenziamento collettivo, la Uil-Tucs chiederà un incontro all’assessore al Turismo Roberto Failoni: «La Provincia – spiega Alessia Tedeschi – deve farsi parte attiva per garantire un reimpiego al personale che lavo-
ra da anni al Grand Hotel. Considerando che dalla vendita di un bene pubblico deve derivare una ricaduta sociale positiva, chiederemo un vero e proprio impegno al ricollocamento, anche a beneficio della nuova gestione. Ma vogliamo anche capire chi arriverà e come intende rilanciare il Grand Hotel, che può essere un volàno per tutto il territorio».

 

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