Corriere del Trentino, Il T – 01 marzo 2024

Terzo settore, via libera al nuovo contratto

Via libera dei lavoratori all’accordo per il rinnovo del contratto nazionale delle cooperative sociali. Il voto favorevole sulla bozza d’intesa siglata a Roma il 26 gennaio, è arrivato ieri nel corso di tre assemblee territoriali organizzate da Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs, fase conclusiva di un ciclo di assemblee che ha impegnato tutto febbraio e praticamente tutto il terzo settore.
Il rinnovo è relativo al triennio 2023 – 2025 e riguarda, in provincia, circa novemila addette e addetti del settore sociosanitario assistenziale ed educativo e cooperative di tipo B. L’intesa prevede un aumento complessivo pari al 12,6%, a incremento della parte retributiva tabellare con l’istituzione di una parte di quattordicesima. Aumenti mensili lordi graduali, che arriveranno a regime per un importo di circa 120 euro mensili. L’incremento prevederà tre tranche: la prima di 60 euro con la mensilità di febbraio 2024; la seconda di 30 euro a ottobre 2024 e la terza di 30 euro a ottobre 2025. Finora non prevista, la quattordicesima mensilità verrà corrisposta con la busta paga di giugno di ogni anno, un importo pari al 50% di una retribuzione mensile a partire a gennaio 2025. Viene poi superato l’articolo sull’obbligo di residenza in struttura e si introduce la reperibilità con vincolo di permanenza in struttura, con il riconoscimento di un corrispettivo economica; è previsto un aumento della quota relativa all’assistenza sanitaria integrativa da 5 a 10 euro al mese al fine di garantire maggiori prestazioni ai lavoratori; l’integrazione del trattamento di maternità obbligatoria al 100%; l’introduzione dei tempi di vestizione e svestizione pari a 15 minuti riconosciuti nell’orario di lavoro.
«Siamo consci del fatto che l’aumento del 12.5%, su retribuzioni già basse, non permette di recuperare tutto il potere d’acquisto eroso dall’inflazione, ma è un buon passo in avanti», commentano i sindacalisti trentini Gabriele Bianco di Fp Cgil, Fabio Bertolissi e Francesca Vespa di Cisl Fisascat, Manuel Cescatti di Uil Fpl e Anna Bonnecher di Uil Tucs. Le sigle ora guardano con attenzione a quanto verrà deciso dal consiglio provinciale con la variazione di bilancio. Nell’assestamento di bilancio 2023 erano stati stanziati 2,5 milioni di euro, somma che vorrebbero fosse aumentata: «Coprirà solo la prima trance di aumenti. Vogliamo rassicurazioni anche sulle successive, quindi maggiori risorse già da questa variazione». Per le organizzazioni sindacali il rinnovo nazionale è un passo importante di una partita più complessa. In ballo c’è ancora la contrattazione provinciale integrativa. Il tavolo di confronto si è aperto recentemente dopo 18 anni di fermo.

 

Scarica il pdf: CORRIERE, IL T Terzo Settore 010324